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"Dopo tanti anni ho ritrovato in soffitta una scatola con due quaderni neri e tanti biglietti, erano due quaderni di quando andavo a scuola con la copertina nera. Mi ricordavo di questo diario ma pensavo di averlo smarrito. Rileggendolo mi sono divertita, così ho deciso di copiarlo..." Quando la zia Grazia, ogni tanto, mi leggeva alcune parti del suo diario, avevo colto solo in parte l'originalità della narrazione... Gli eventi sono raccontati dal punto di vista di lei, poco più che bambina, che dalla campagna si ritrova catapultata nel mondo del lavoro nel centro di Montecatini... Il lettore osserva questo mondo attraverso gli occhi di Grazia ragazzina, ingenua ma non troppo. L'umorismo che scaturisce dalle situazioni reali narrate, spesso paradossali o grottesche, viene perciò amplificato dalle reazioni, verbali e non solo, della narratrice-protagonista... Al tempo stesso, esprime sconcerto per i fatti storici descritti: i bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, l'eccidio del Padule di Fucecchio, visti dagli occhi di una testimone... (Dalla Prefazione di Elisabetta Innocenti)